mercoledì 5 novembre 2008

Nascita, morte e miracolo in 48 ore: terza e ultima parte


Poi succede il miracolo.
Talmente impegnato a districarti in questa sottile gioco tra libertà altrui e quella tua.
Finché non ti ritrovi in spiaggia. Non si sa cosa ti ha spinto ad andare lì. Da solo.
Il sole rimbalza sulle onde del mare fino ad arrivare ai tuoi occhi. Sei immerso in una realtà rarefatta.
La sensazione della sabbia che ti accarezza i piedi quasi da sola basta per farti arrendere, per farti cedere, per farti piangere.
È come se capissi solo adesso che hai dei piedi, che stai camminando, che strisci sulla sabbia. Sembra la prima volta che fai questo. Forse lo è.
La consapevolezza di avere dei piedi, che non avevi mai sentito così.
La consapevolezza di avere gli occhi, non avevi mai guardato così.
Miracolo.
Ah, quanto è viva e quanto è morta, la mia cara Città Vecchia.

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