sabato 5 gennaio 2008

Unò-duè


Continuo a fissarmi allo specchio, facendo finta di guardare un altro.
Mi giro. Cerco di sbirciare.
Chissà cosa vedono gli altri di me. A parte il buono a nulla, dico: chissà se vedono dell’altro. Qualcosa di buono, ecco.

Mi sembra di non trovare mai niente di ciò che cerco.

Sono disordinato, ecco cosa sono: mi perdo in continuazione.
Mi dimentico, a volte; sopravvivo per un pò, faccio le solite cose, esco, fischietto, finché non mi dico: eccoti qua, ora capisco perché non c'eri. Così mi ritrovo, proprio quando meno me lo aspetto, magari me ne sto lì, in salotto, mi giro,
tac.
Ritrovato me stesso.
Sembrava una sciocchezza, mai stato così difficile.

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